PIZZI CANNELLA – “CHINATOWN”
Dal lessico concettuale al “ritorno alla pittura”, il percorso di ricerca dal 1975 al 2005.
Il volume presenta l’ultimo, inedito ciclo di Pizzi Cannella, “Chinatown”, un vero e proprio “invito al viaggio”, cioè alla scoperta, o meglio, alla riscoperta delle origini del dialogo delle civiltà d’Oriente e d’Occidente.
Sulle superfici di “Chinatown” l’artista contrappone alla visione occidentale dello spazio, fisso e idealmente chiuso, quella del pittore cinese che volge costantemente lo sguardo all’infinito e traduce le sue forme in una danza fluida scandita dal respiro della libertà, prediligendo la poesia del non-finito rispetto alla cronaca, alla copia fedele del rappresentato.
Da “La sopravvivenza degli antichi nella Chinatown di Pizzi Cannella” di Valentina Casacchia, a “Pizzi Cannella, l’Oriente e lo spirito del vago” di Gianluca Ranzi, un caleidoscopio di contributi critici si susseguono nella pubblicazione arricchita da un ampio repertorio iconografico.
Il testo, introdotto da Gino Di Maggio e Lóránd Hegyi, si conclude con la ricognizione storico-critica dal 1975 al 2011 dell’opera di Pizzi Cannella a firma di Cesare Biasini Selvaggi.
Tipologia:
Monografia
Con testi di:
Cesare Biasini Selvaggi.
Pubblicato:
Gennaio 2005
Formato:
cm 17 x 24
Illustrazioni:
59 riproduzioni in bianco e nero a colori
Pagine:
96
Editore:
Essegi (Collana Tracce)