Salon de Musique, 2005-06, olio su tela, cm 300 x 400.

SALON DE MUSIQUE – CONCERTO PER PIANOFORTE – Firenze [2007]

SALON DE MUSIQUE
GALLERIA BAGNAI – FIRENZE
3 novembre 2006 – 28 febbraio 2007
CONCERTO PER PIANOFORTE
GALLERIA POGGIALI E FORCONI – FIRENZE
4 novembre 2006 – 28 febbraio 2007

La Galleria Alessandro Bagnai e la Galleria Poggiali e Forconi inaugurano rispettivamente, venerdì 3 e sabato 4 novembre 2006, due mostre di Piero Pizzi Cannella, dal titolo Salon de musique e Concerto per pianoforte.

Le esposizioni, concepite appositamente per i due spazi di Firenze, sono idealmente collegate, ma allo stesso tempo separate.

L’artista romano ha realizzato per questa occasione, opere di grande formato, tele e cartoni che si ispirano e che ricreano l’atmosfera dei Salon de Musique delle grandi corti italiane e francesi del Settecento, ma anche dei palazzi indiani dei maraja e dei russi bianchi. Atmosfere che si ritrovano nel film, dallo stesso titolo, Salon de musique, del 1958 del regista indiano Satyajit Ray, dove appunto attraverso la storia della fine di un’illustre e antica stirpe di nobili indiani, si rivive il fascino del salone della musica, dove si svolgono concerti e spettacoli.

Alla Galleria Poggiali e Forconi troveremo dieci opere circa, di cui sette di grande formato e alcuni disegni, tutti su cartone, su cui sono accennati dei pianoforti, ricordo dell’oggetto piuttosto che rappresentazione dell’oggetto stesso.

Il tema del pianoforte, dipinto su tela, la più grande per dimensione mai realizzata dall’artista, introdurrà Salon de Musique alla Galleria Alessandro Bagnai, e farà da ideale trait d’union, tra le due sedi espositive.

Da Bagnai, ci saranno dieci grandi opere e una serie di lavori su carta dove si ripetono lampadari imponenti e scintillanti. Le immagini si immergono rarefatte in tessuti di colore, secondo lo stile inconfondibile dell’artista: lampadari, pianoforti sono simboli, icone del fascino di una civiltà decadente. Si presentano come apparizioni, quasi frammenti di una memoria storica. Anche qui, in queste opere, troviamo l’elaborazione di un tema, di un segno, riproposti incessantemente in una sorta di racconto lirico. Le mostre saranno documentate da due cataloghi in cofanetto, pubblicato da GLI ORI con testo di Lòrànd Hegyi.

CREDITS:
Le fotografie dell’installazione sono state realizzate da Bruno Bruchi

Mostre selezionate

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