ASSOCIAZIONE CULTURALE L’ATTICO – ROMA
30 marzo – 30 aprile 1984
Presso l’associazione culturale L’ATTICO è stata allestita la mostra Interni e Figure di Pizzi Cannella. La mostra, composta da circa dieci opere realizzate con la tecnica ad olio su tela e tavola di dimensioni variabili, è stata interamente realizzata tra il 1983 e il 1984.
Come Achille Bonito Oliva scrive nel testo in catalogo “ Sicuramente la pittura degli anni ottanta vive uno stato di libertà senza precedenti nella storia dell’arte, in quanto ancorata al bisogno espressivo e svincolata dal progetto della poetica e da ogni collocazione politica del linguaggio. L’artista occupa nuovamente la centralità dello spazio creativo e trova i referenti del suo lavoro dentro l’universo della cultura figurativa che non è una pedante biblioteca di riferimenti stilistici, ma un campo mobile di stratificazioni culturali estremamente flessibile e dilatabile, gravitante su se stessa e nello stesso tempo tangente la visuale del pittore. Pizzi Cannella utilizza la generosità del mezzo pittorico per piegarlo sul versante della rappresentazione figurativa, di un’immagine capace di superare l’opulenza fenomenica dell’universo quotidiano e di puntare invece, come un verso di Trakl, allo scheletro delle cose. Qui la pittura abbandona l’edonismo mondano della bella forma carnosa per accedere alla concretezza essenziale dei propri elementi fondamentali: la luce e l’ombra, il segno e la materia (…) Come nella pittura di Rembrandt, l’immagine mostra il suo tessuto di pura pittura, dimostra esplicitamente la sostanza del proprio apparire fatto appunto di segno e colore, di materia piena e di vuoto, di luce e di ombra. Il quadro è uno spazio di gravitazione in cui tutto si pareggia e tutto diventa occasione di scansione e di ritmo, secondo un movimento ascensionale verso l’alto che percorre la superficie. Perché il massimo di profondità è la superficie su cui trascorre l’intreccio tra figurazione e astrazione, tra decorazione e ornamentazione, che è giustamente il massimo dell’opulenza della pittura”. Dal 1985 la pittura di Pizzi Cannella subisce un cambiamento radicale, nelle sue tele non compariranno più persone ma soltanto i suoi personaggi/oggetti.